Author: giu.

Condividi:

Siamo entusiasti di annunciare che oggi, con il lancio del nostro bando nazionale, inizia la ricerca di 10 spettacoli (corti teatrali) di alta qualità da portare a Feltre (BL) il 23-24-25 Giugno 2017, per proporli nel contesto di un evento molto speciale.

L’opportunità nasce da un accordo di collaborazione raggiunto con il Jazzit Fest, promotore ogni anno di un evento itinerante organizzato in un piccolo comune di una regione d’€™Italia (ogni anno diversa) e che per tre giorni aggrega centinaia di artisti in una stimolante residenza artistica e creativa. Se fino all’anno scorso questa residenza artistica era dedicata soprattutto alla musica, da quest’anno grazie al nostro coinvolgimento, i migliaia di visitatori di Feltre potranno godere anche di performance teatrali sui 30 palchi messi a disposizione dell’organizzazione.

Ora sta a noi di Corti Teatrali portare a Feltre 10 spettacoli di alta qualità che rispecchino a pieno i valori del festival, e vogliamo farlo però aprendo la chiamata a tutti gli interessati. Per questa ragione abbiamo indetto un bando (con scadenza il 15 maggio 2017) dal quale vogliamo attingere per scovare talento ed originalità di artisti da tutta Italia.

Per i dettagli sul bando, la procedura di selezione, i premi per i vincitori e tutte le questioni logistiche, vi invitiamo a prendere visione del documento a questa pagina: http://cortiteatrali.com/bando2017

Quindi, se tu fossi un artista, autore, regista, o facessi parte di una compagnia teatrale, speriamo parteciperai al bando nazionale e ti auguriamo un grosso in bocca al lupo! Sarebbe fantastico poi vederci tutti a Feltre il 23-25 giugno!

Vai al bando ora: BANDO 2017.

Ah, dimenticavamo! Ora che hai letto queste novità…. non essere avido, e condividi questa notizia con amici e colleghi teatranti – basta uno SHARE e certamente lo apprezzeranno, dai! 😉

[Per qualunque dubbio, delucidazione o curiosità, ricorda che puoi sempre contattarci per e-mail (ciao@cortiteatrali.com) oppure per cellulare al 3407766801.]

Condividi:

Ma quante persone di talento si lanciano ogni anno nel fantastico mondo del teatro? Domanda difficile alla quale rispondere in modo analitico. Non lo sappiamo precisamente, ma certo di belle sorprese, che ci facciano pensare che questo numero sia alto, ce ne sono sempre tante.

Stasera, ad esempio, abbiamo avuto la bella fortuna di assistere al saggio degli studenti del 3° anno di Quelli di Grock, cimentatisi nel bel testo “Settimo Cielo” di Caryl Churchill (titolo originale “Cloud Nine” del 1979).

Come anticipato nel programma di sala firmato da Gaddo Bagnoli (loro insegnante), con questo testo gli attori hanno avuto un compito alquanto difficile, dovendo portare in scena una “seria-comicità” (e noi aggiungeremmo “tragica-comicità”), spesso trattando temi drammatici profondi e difficili con farsa, impostazione caricaturale, teatro non-naturalistico, gioco degli equivoci e altro. Ci sembra evidente che, sotto la buona direzione dell’istruttore, gli attori abbiano lavorato e sperimentato molto per giungere alla rappresentazione di stasera e l’effetto sulla sala è stata la prova del buon lavoro svolto.

Il prodotto finale è assolutamente di tutto rispetto e meritevole di uno spettacolo teatrale professionale. Le risa (alle volte dal retrogusto amarognolo), ancor prima degli applausi, ne sono stati la conferma. Faremmo un torto al gruppo, che ci è sembrato ben assortito e in ottima sintonia gli uni con gli altri, menzionando chi si è distinto in modo particolare. Il talento è stato veramente ben distribuito. Bella anche la necessaria alternanza di più attori nei panni dello stesso personaggio, esigenza dovuta a causa del numero di studenti superiori rispetto ai personaggi del testo originale.

Vi consiglieremmo vivamente di andarlo a vedere, se non fosse già, giustamente, ‘SOLD OUT’. Vi possiamo quindi solamente suggerire di tenere presenti tutti i nomi degli attori, perché siamo certi che li rivedrete in altre interessanti performance di indubbia qualità in un prossimo futuro!

Bravi quindi Silvia Casciano, Andrea De Santis, Andrea Fassari, Marco Fragnelli, Paolo Lavana, Beatrice Maistro, Greta Milani, Alessandro Negri, Marina Pellegrino, Andrea Salierno, Giulia Sergi e Valeria Torresan.

Un grazie importante però va alla Scuola di Quelli di Grock, che comunque rimane una delle realtà teatrali più preziose per la città di Milano e non solo. Non ci fossero queste scuole dal grande carattere, il tanto talento intorno a noi non avrebbe mai modo di sbocciare così bene.

Deliziati da questa nuova bella sorpresa di talenti crescenti, possiamo solo sperare di rivederli spesso sui palchi intorno a noi e magari anche su quelli di Corti Teatrali.

#vivailtalento nel teatro e intorno a noi!

Condividi:

Qualche sera fa siamo stati molto fortunati nello scoprire, quasi per caso, al Teatro Libero di Milano lo spettacolo “Terra di Rosa” (monologo sulla tormentata ed intensa vita di Rosa Balistreri) scritto, diretto ed interpretato da Tiziana Francesca Vaccaro. Si è trattato veramente di una bella sorpresa, non solo per lo spettacolo in se, ma anche per il contesto che lo accompagnava.

Terra di Rosa difatti è presentato in questi tre giorni (l’ultima replica è tra poche ore, alle 17h00, al Teatro Libero di via Savona 10, Milano) all’interno di un programma teatrale chiamato Palco Off (ideato da Francesca Vitale), che si prefigge di portare in tour nazionale spettacoli, attori e autori della bellissima e ricca terra di Sicilia. Il programma tra l’altro regala un’esperienza che appaga tutti i sensi, con una degustazione ben curata di cibi e vini locali ed anche l’esposizione, in ogni serata, di almeno un’opera d’arte di artisti sempre dell’amata terra del sole.

Lo spettacolo di Tiziana Francesca Vaccaro, come già accennato, è un ottimo lavoro, sia per contenuto e cura della produzione, sia per l’incredibile storia che racconta. Per chi non conoscesse Rosa Balistreri, si tratta di una donna nata da umili origini in Licata nel 1927 e che nella sua vita divenne per varie vicissitudini e per una sua fortissima tenacia, una famosa cantantastorie e musicante Siciliana, nonchè vera e propria icona moderna della Sicilia, con grandi suoi estimatori quali Buttitta, Sciascia, Guttuso e Dario Fo (con chi collaborò anche in teatro per lo spettacolo Ci Ragiono e Canto nel 1966). Qui potete leggere qualcosa in più su di lei oppure ascoltare questa sua bellissima interpretazione di “Mi votu e mi rivotu” mentre leggete questo post.

L’attrice Vaccaro, nel suo monologo di poco più di un’ora, con equilibrio, attenzione ai dettagli (sia fisici che del testo) e con incondizionata passione, sa portare alla luce e farci conoscere soprattutto la donna, prima che l’icona, Balistreri, attraverso una selezione attenta di aneddoti della sua vita. Lo spettacolo cresce e coinvolge lo spettatore sempre più, prima sorprendendolo con storie di vita che (per la loro atrocità e tristessa) si desiderebbe fossero false, e poi trascinandolo emotivamente nella storia, sino ad un momento preciso (simbolicamente molto forte) dove le parole non sembrano servire più per raccontare la storia della Balistreri. Alle parole dell’attrice si sostituiscono quindi solo una serie di movimenti fisici, ripetitivi, a volte violenti, a volte sinuosi, che scandiscono le tante fasi di vita della cantastorie Sicula… in qualche modo proprio come se quei gesti fossero strofe di una canzone, melodramma di una vita vissuta sempre con ardore e desiderio di libertà.

bos02007

Se non riuscite ad andare oggi al Teatro Libero per vedere questa emozionante performance, ma vi interessa saperne di più di questo spettacolo e dell’artista, visitate il loro sito officiale: http://terradirosa.it/ – potrete quindi seguirla in qualche tappa futura.

Nel frattempo vi salutiamo, con la promessa che seguiremo al meglio l’artista Tiziana Vaccaro, che ci ha regalato proprio una bella e memorabile serata teatrale!

Condividi:

Qualche settimana fa abbiamo passato una piacevolissima serata al locale Masada di Milano, assistendo ad uno spettacolo delle Jellyfish (dal titolo “Menù poetico con qualche intermezzo patetico”). Ora, mentre non sappiamo quando potrete assistere allo stesso tipo di spettacolo in questo locale in futuro, abbiamo pensato fosse comunque interessante parlarvene, perché ci è piaciuto molto sia il locale che queste tre artiste molto talentuose, anime creative appunto del gruppo delle Jellyfish.

Prima di tutto, come vi accennavamo, abbiamo trovato il locale Masada (http://www.masadamilano.it/) molto interessante! Si tratta di una associazione culturale, aperta recentemente, in viale Carlo Espinasse 41 (zona Certosa). L’ambiente è accogliente, con una particolare attenzione ad un interior design che in modo originale miscela arredamenti stile anni 50-70 con installazioni originali (tra le quali la più impressionante è quella di un rottame di areoplano probabilmente di inizio secolo, mancante di un’ala, appeso al soffitto del locale). Ci piace la frase di T.S.Eliot che riportano sul loro sito probabilmente per descriversi: “Mescoliamo memoria e desiderio”.

Schermata 2016-03-27 alle 20.29.31

[Una foto del locale Masada, che offre al pubblico un’accogliente ambiente con tavolini e divani per tutti]

Dopo aver approfittato della calda ospitalità dei gestori del locale, aver ordinato un piatto di penne all’amatriciana accompagnate da un ‘amichevole’ bicchiere di vino rosso, ci siamo seduti ad un tavolino in attesa dell’inizio della performance delle Jellyfish. Poco dopo, siamo stati accontentati.

Schermata 2016-03-27 alle 20.35.32

[Le 3 ragazze “jellyfish” all’opera sul palco del Masada]

Le Jellyfish sono un trio composto da tre giovani attrici, cantanti, ballerine (insomma performers a 360 gradi). Si chiamano Paola Crisostomo, Miriam Giudice ed Annalisa Asha Esposito e questo trio molto originale, nato circa due anni fa, con tanta freschezza e simpatia si presenta al pubblico tra qualche battuta ed un medley di canzoni ben arrangiate. Ma il ‘pezzo forte’, o meglio la sostanza del loro spettacolo, deve ancora arrivare. Difatti, prima di salire sul palco, le tre performers erano passate tra i tavoli del locale, lasciando a tutti un ‘menú’ dal quale poter ordinare. Ma non si tratta di un menú al quale siamo abituati: sul loro, difatti, anche se classicamente divisi comunque tra antipasti, primi, secondi, etc., si trovano titoli di poesie/testi e loro autori. È questa la loro originale peculiarità: si tratta in qualche modo di tre ‘chef della performance’ che accontentano gli spettatori servendo loro quello che più desiderano vedere/ascoltare.

Le Jellyfish appunto, dopo la loro presentazione sul palco, sono pronte a prendere “ordinazioni”, tavolo per tavolo: in questo sta l’originalità e la bellezza della loro performance. Mentre le persone agli altri tavoli tornano quindi alle loro chiacchiere dopo aver assistito alla loro presentazione corale, le tre ragazze si fermano da chiunque desideri fare una richiesta e poi, con grande coinvolgimento e stile, recitano (o cantano, a volte) i pezzi ordinati. A volte divertenti, altre volte passionali o irriverenti, il trio interpreta i pezzi in modo sempre coinvolgente, soprattutto perché a differenza di altre performance, in questo caso le attrici sono li, con te, al tavolo. In questa intimità della performance e nella capacità delle tre ragazze, sta il valore di questo spettacolo.

Immaginate quanto possa essere bello poter alzare cordialmente la propria mano ed accompagnando le parole da un sorriso, dire: “Mi scusi, una performance per favore!” e veder giungere al proprio tavolo le tre attrici pronte a far sognare te ed i tuoi compagni commensali.

Neanche a dirlo, la serata, il locale e la performance in se ci è piaciuta molto e speriamo di ritrovare le Jellyfish in altri locali di Milano (e non solo) perché siamo certi che il loro talento e questa originale trovata della ‘performance al tavolo e su ordinazione’ renderà il locale dove si esibiranno e la serata in se assolutamente memorabile!

[Se volete rimanere aggiornate sulle attività delle Jellyfish, potete fare Like alla loro pagina di Facebook. Abbiamo comunque saputo che le prossime date in calendario saranno: il 28 aprile a Casa Merini in via Magolfa 32, il 29 aprile al Masaccio in via Masaccio 19 e il 3 Maggio alla Libreria Tiritera in via Govone 30. Enjoy!]

 

 

 

Condividi:

Ieri sera siamo stati ospiti di HomeMade54, un appartamento dall’ambiente accogliente e molto originale, nel cuore della città di Milano, il quale periodicamente si trasforma in un posto speciale dedicato a serate di arte e cultura abbinate ad una buona cucina.

HomeMade54, associazione fondata dai padroni di casa Mario De Nisi e Chiara Perugini, insieme ad altri 6 appassionati di arte e cultura, riesce ad ideare delle serate molto originali, combinando in modo semplice ma profondo rappresentazioni di teatro, ottima musica ed una buona cucina. Mentre Mario e Chiara (ed altri collaboratori) si dilettavano ai fornelli preparando un buon piatto di anatra (ma anche con versioni vegetariane e vegane disponibili), un musicista talentuoso, elegante (in stile anni ’20) ed eclettico, Domenico Vincenzo Venezia, intratteneva i circa trenta ospiti con virtuosismi al pianoforte, da pezzi di swing ad affascinanti momenti di ragtime. Dopo aver conosciuto alcuni dei vari partecipanti alla serata, il momento teatrale inizia.

Il titolo della performance è “Pulp Reading Post Human”, quarto ed ultimo momento di una piccola serie di performance che ha visto il bravo e vulcanico Leonardo Merlini (come autore e performer) insieme all’attento e creativo Federico Ventura (come autore e regista) trattare in modo inaspettato, originale, appassionato e anche in qualche modo “funambolico” il tema della nostra esistenza, come umani, in uno spazio solo ipotizzabile come era dell’extra umano. Leonardo e Federico lo fanno in modo accattivante e provocatorio, con citazioni letterarie classiche (e.g., Kafka e Beckett) alternate a riferimenti di cultura contemporanea popolare, ma non per questo meno artistici (e.g., il video di Bjork per All Is Full of Love –  o una delle scene più memorabili del film Blade Runner, “Tears in Rain”, ispirato dal romanzo di Philip Kindred Dick – ).

Una serata veramente speciale, che consigliamo a tutti quelli che non solo hanno piacere, ma spesso hanno la innata necessità di continui stimoli culturali, non limitati dagli inutili confini di un’arte o di un pensiero rispetto ad un altro.

Per rimanere aggiornati sugli eventi di HomeMade54 visitate la loro pagina su Facebook, riportata a fine post. Neanche a dirvelo, se vi piace rimanere aggiornati su tutto quello che tratta di performing arts a Milano e non solo, iscrivetevi alla nostra newsletter. Saremo sempre attenti a presenziare ad i tanti eventi della città e ve li racconteremo subito dopo!

 

 

 

HAPPY CHRISTMAS

Condividi:

Qualche sera fa ci siamo trovati ad assistere ad uno spettacolo molto originale scritto e diretto da Simona Migliori e Paolo Trotti, che da qualche sera va in scena al Teatro dei Linguaggi PossibiliHAPPY CHRISTMAS.

Dopo aver fatto quattro chiacchiere amichevoli a fine spettacolo con due dei quattro attori in scena (Sergio Di Vincenzo e Paolo Trespidi – gli altri due attori sono Claudia Dalia Bucur e Michele Agrifoglio), capiamo che l’opera è frutto del lavoro di improvvisazione di un laboratorio che li ha visti partecipi negli ultimi mesi.

Il risultato finale è uno spettacolo tanto divertente quanto profondo ed, a tratti, anche disorientante. È evidente il lavoro introspettivo fatto dai vari attori che portano alla luce la decadente vita di un trio dello spettacolo e del suo manager che dopo un successo rapido e dirompente nei primi anni ’60 si ritrovano, dopo un altrettanto veloce declino dovuto ad una faccenda “passionale”, a gestire la difficile vita dell’apparentemente irrecuperabile oblio…. fino al momento in cui il telefono squilla nuovamente. Coglieranno la nuova opportunità di rivalsa?

La cosa che ci ha colpito di più (certamente merito sia del testo che dell’interpretazione dei quattro attori) è questo altalenarsi di sentimenti in cui trascinano lo spettatore, spesso zavorrandolo nell’empatica pietà per questi personaggi falliti, per poi inscenare scene talmente comiche e surreali da far scattare grasse risate.

Una fantastica sorpresa in uno dei piccoli scrigni della performance di Milano. Grazie sia al Teatro dei Linguaggi Possibili che a tutti i performers ed autori. Ora… Happy Christmas a tutti!