Category: musica.

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Qualche settimana fa abbiamo passato una piacevolissima serata al locale Masada di Milano, assistendo ad uno spettacolo delle Jellyfish (dal titolo “Menù poetico con qualche intermezzo patetico”). Ora, mentre non sappiamo quando potrete assistere allo stesso tipo di spettacolo in questo locale in futuro, abbiamo pensato fosse comunque interessante parlarvene, perché ci è piaciuto molto sia il locale che queste tre artiste molto talentuose, anime creative appunto del gruppo delle Jellyfish.

Prima di tutto, come vi accennavamo, abbiamo trovato il locale Masada (http://www.masadamilano.it/) molto interessante! Si tratta di una associazione culturale, aperta recentemente, in viale Carlo Espinasse 41 (zona Certosa). L’ambiente è accogliente, con una particolare attenzione ad un interior design che in modo originale miscela arredamenti stile anni 50-70 con installazioni originali (tra le quali la più impressionante è quella di un rottame di areoplano probabilmente di inizio secolo, mancante di un’ala, appeso al soffitto del locale). Ci piace la frase di T.S.Eliot che riportano sul loro sito probabilmente per descriversi: “Mescoliamo memoria e desiderio”.

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[Una foto del locale Masada, che offre al pubblico un’accogliente ambiente con tavolini e divani per tutti]

Dopo aver approfittato della calda ospitalità dei gestori del locale, aver ordinato un piatto di penne all’amatriciana accompagnate da un ‘amichevole’ bicchiere di vino rosso, ci siamo seduti ad un tavolino in attesa dell’inizio della performance delle Jellyfish. Poco dopo, siamo stati accontentati.

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[Le 3 ragazze “jellyfish” all’opera sul palco del Masada]

Le Jellyfish sono un trio composto da tre giovani attrici, cantanti, ballerine (insomma performers a 360 gradi). Si chiamano Paola Crisostomo, Miriam Giudice ed Annalisa Asha Esposito e questo trio molto originale, nato circa due anni fa, con tanta freschezza e simpatia si presenta al pubblico tra qualche battuta ed un medley di canzoni ben arrangiate. Ma il ‘pezzo forte’, o meglio la sostanza del loro spettacolo, deve ancora arrivare. Difatti, prima di salire sul palco, le tre performers erano passate tra i tavoli del locale, lasciando a tutti un ‘menú’ dal quale poter ordinare. Ma non si tratta di un menú al quale siamo abituati: sul loro, difatti, anche se classicamente divisi comunque tra antipasti, primi, secondi, etc., si trovano titoli di poesie/testi e loro autori. È questa la loro originale peculiarità: si tratta in qualche modo di tre ‘chef della performance’ che accontentano gli spettatori servendo loro quello che più desiderano vedere/ascoltare.

Le Jellyfish appunto, dopo la loro presentazione sul palco, sono pronte a prendere “ordinazioni”, tavolo per tavolo: in questo sta l’originalità e la bellezza della loro performance. Mentre le persone agli altri tavoli tornano quindi alle loro chiacchiere dopo aver assistito alla loro presentazione corale, le tre ragazze si fermano da chiunque desideri fare una richiesta e poi, con grande coinvolgimento e stile, recitano (o cantano, a volte) i pezzi ordinati. A volte divertenti, altre volte passionali o irriverenti, il trio interpreta i pezzi in modo sempre coinvolgente, soprattutto perché a differenza di altre performance, in questo caso le attrici sono li, con te, al tavolo. In questa intimità della performance e nella capacità delle tre ragazze, sta il valore di questo spettacolo.

Immaginate quanto possa essere bello poter alzare cordialmente la propria mano ed accompagnando le parole da un sorriso, dire: “Mi scusi, una performance per favore!” e veder giungere al proprio tavolo le tre attrici pronte a far sognare te ed i tuoi compagni commensali.

Neanche a dirlo, la serata, il locale e la performance in se ci è piaciuta molto e speriamo di ritrovare le Jellyfish in altri locali di Milano (e non solo) perché siamo certi che il loro talento e questa originale trovata della ‘performance al tavolo e su ordinazione’ renderà il locale dove si esibiranno e la serata in se assolutamente memorabile!

[Se volete rimanere aggiornate sulle attività delle Jellyfish, potete fare Like alla loro pagina di Facebook. Abbiamo comunque saputo che le prossime date in calendario saranno: il 28 aprile a Casa Merini in via Magolfa 32, il 29 aprile al Masaccio in via Masaccio 19 e il 3 Maggio alla Libreria Tiritera in via Govone 30. Enjoy!]

 

 

 

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Ieri sera siamo stati ospiti di HomeMade54, un appartamento dall’ambiente accogliente e molto originale, nel cuore della città di Milano, il quale periodicamente si trasforma in un posto speciale dedicato a serate di arte e cultura abbinate ad una buona cucina.

HomeMade54, associazione fondata dai padroni di casa Mario De Nisi e Chiara Perugini, insieme ad altri 6 appassionati di arte e cultura, riesce ad ideare delle serate molto originali, combinando in modo semplice ma profondo rappresentazioni di teatro, ottima musica ed una buona cucina. Mentre Mario e Chiara (ed altri collaboratori) si dilettavano ai fornelli preparando un buon piatto di anatra (ma anche con versioni vegetariane e vegane disponibili), un musicista talentuoso, elegante (in stile anni ’20) ed eclettico, Domenico Vincenzo Venezia, intratteneva i circa trenta ospiti con virtuosismi al pianoforte, da pezzi di swing ad affascinanti momenti di ragtime. Dopo aver conosciuto alcuni dei vari partecipanti alla serata, il momento teatrale inizia.

Il titolo della performance è “Pulp Reading Post Human”, quarto ed ultimo momento di una piccola serie di performance che ha visto il bravo e vulcanico Leonardo Merlini (come autore e performer) insieme all’attento e creativo Federico Ventura (come autore e regista) trattare in modo inaspettato, originale, appassionato e anche in qualche modo “funambolico” il tema della nostra esistenza, come umani, in uno spazio solo ipotizzabile come era dell’extra umano. Leonardo e Federico lo fanno in modo accattivante e provocatorio, con citazioni letterarie classiche (e.g., Kafka e Beckett) alternate a riferimenti di cultura contemporanea popolare, ma non per questo meno artistici (e.g., il video di Bjork per All Is Full of Love –  o una delle scene più memorabili del film Blade Runner, “Tears in Rain”, ispirato dal romanzo di Philip Kindred Dick – ).

Una serata veramente speciale, che consigliamo a tutti quelli che non solo hanno piacere, ma spesso hanno la innata necessità di continui stimoli culturali, non limitati dagli inutili confini di un’arte o di un pensiero rispetto ad un altro.

Per rimanere aggiornati sugli eventi di HomeMade54 visitate la loro pagina su Facebook, riportata a fine post. Neanche a dirvelo, se vi piace rimanere aggiornati su tutto quello che tratta di performing arts a Milano e non solo, iscrivetevi alla nostra newsletter. Saremo sempre attenti a presenziare ad i tanti eventi della città e ve li racconteremo subito dopo!